Dall’anno 2021 è iniziato il percorso di riforma dei dottorati di ricerca con l’approvazione dei relativi decreti che regolamentano l’accreditamento dei corsi di dottorato – accreditamento che durerà 5 anni con un sistema di monitoraggio e di verifica periodica. Le università per i corsi di dottorato potranno associarsi, stipulando convenzioni o costituendo consorzi, con altri atenei e con enti di ricerca pubblici o privati, anche esteri, con imprese che svolgono una qualificata attività di ricerca e sviluppo, con pubbliche amministrazioni, istituzioni culturali e infrastrutture di ricerca di rilievo europeo o internazionale.

Il Paese che forma professionalmente il proprio capitale umano e poi se lo lascia scappare dovrebbe essere di per sé molto preoccupato. Se poi, come capita all’Italia, a partire per primi sono i più istruiti, i timori dovrebbero addirittura aumentare. Proprio i dottori di ricerca, che rappresentano il top della scala formativa nel giro degli ultimi anni hanno visto aumentare le fughe all’estero.

Ci batteremo quindi per l’aumento del numero e dell’importo delle borse di dottorato, per il superamento del dottorato senza borsa, per la riforma e il finanziamento del reclutamento accademico e la valorizzazione del titolo di dottore di ricerca sul mercato del lavoro italiano.

 

La nostra proposta:

Avvieremo un tavolo di confronto con le università in modo da programmare e valutare l’attività dei dottorandi nell’ottica di creare prospettive concrete di carriera nella ricerca pubblica e privata e nelle università facendosi, l’Ordine, da raccordo per creare una rete d’impiego anche nell’ottica dell’abolizione del numero chiuso della facoltà di farmacia e dell’esigenza relativa dei docenti universitari di ricorrere all’ausilio dei dottorandi nell’attività didattica. I nostri obiettivi passano per le seguenti direttrici:

  • Qualità dell’istruzione: Migliorare la supervisione e l’accompagnamento dei dottorandi da parte dei tutor accademici, garantendo standard elevati di ricerca e formazione.
  • Internazionalizzazione: Promuovere la collaborazione internazionale e migliorare le opportunità per i dottorandi di fare esperienze all’estero ma nello stesso tempo promuovendo il rientro in Italia.
  • Professionalità: Introdurre elementi di formazione professionale per aumentare le competenze trasversali dei dottorandi, migliorando così la loro employability.
  • Finanziamenti: Aumentare i finanziamenti disponibili (pubblici e privati) per i dottorandi, garantendo condizioni di vita adeguate e riducendo la dipendenza dal lavoro esterno.
  • Valutazione e monitoraggio: Implementare sistemi di valutazione e monitoraggio per assicurare che i programmi di dottorato rispondano ai bisogni dei dottorandi e dell’economia.
  • Accesso equo: Promuovere l’accesso equo ai dottorati per tutti i candidati qualificati, indipendentemente dal loro background socio-economico.

Adattare quindi i dottorati alle sfide moderne e alle esigenze dei dottorandi, preparandoli meglio per una carriera accademica o nel settore pubblico e privato.