Ampliare il ruolo dei farmacisti nella gestione di alcune classi di farmaci anche alla prescrizione, avrebbe impatto salvavita e di risparmio dei servizi sanitari. Questo è il risultato di uno studio americano dal titolo “Cost-Effectiveness of Pharmacist Prescribing for Managing Hypertension in the United States” e pubblicato recentemente su JAMA Network Open che si è focalizzato sul possibile ampliamento del ruolo dei farmacisti prescrittori nel controllo della pressione alta dei pazienti e degli effetti anche economici che potrebbero derivarne. Diventa sempre più necessario, sempre nell’ottica di una farmacia inserita nel complesso distrettuale delle case di comunità, snellire anche le forme di dispensazione dei farmaci a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Il D.M. del 31 marzo 2008 ha segnato un primo passo nella “prescrizione” da parte del farmacista, consentendo, in casi di estrema urgenza, la consegna (cfr “prescrizione”) a pagamento al cliente che ne faccia richiesta, di un medicinale erogabile solo dietro prescrizione medica, conditio sine qua non: il farmacista deve essere a conoscenza dello stato di salute del paziente (cosa che già configura inequivocabilmente il farmacista come sanitario) o direttamente o consultando altre ricette per farmaci similari presenti in farmacia o tramite documentazione fornita dal cliente. Insomma consegna si ma non a carico del SSN e con le dovute eccezioni, ad esempio per i farmaci assoggettati alla disciplina del DPR 309/1990.
Con la conversione in legge del disegno di legge semplificazioni, approvato dal Governo Italiano nel dicembre 2023, al farmacista è concessa una nuova competenza in termini di erogazione del farmaco, ovvero viene demandata alla sua discrezionalità: il rinnovo mensile della prescrizione medica per i pazienti cronici, prescrizione che avrà la durata di dodici mesi e sarà rinnovabile quindi dal farmacista. Al momento della dispensazione, infatti, il farmacista dovrà informare l’assistito circa le corrette modalità di assunzione dei medicinali prescritti e consegnare un numero di confezioni sufficiente a coprire trenta giorni di terapia, in relazione alla posologia indicata. Dovrà inoltre monitorare l’aderenza alla terapia farmacologica e segnalare eventuali criticità al medico che impediscono il prosieguo della cura. Passaggi fondamentali questi che saranno propedeutici alla possibilità, come già succede in altri Paesi, di poter prescrivere farmaci di alcune classi terapeutiche, sgravando cosi i medici da oneri a volte superflui.
Esperienze correlate alle prescrizioni del farmacista ed al vantaggio di tale ruolo, sono tangibili anche in altri paesi dove dette mansioni prescrittive si sono dimostrate efficaci nel miglioramento dello stato di salute dei pazienti(1).
Ma se è vero che interventi del farmacista sulla prescrizione dei farmaci, sempre nell’ottica one-health, possono contribuire al miglioramento continuo della salute pubblica, è altrettanto vero che interventi come quello di fornire elementi e strategie operative essenziali per l’ottimizzazione delle politerapie farmacologiche tramite azioni di medication review e deprescribing(2) nei diversi setting assistenziali sono fondamentali per ribadire il ruolo clinico e sanitario del farmacista anche nell’ottica della razionalizzazione della spesa pubblica.
Azioni del genere sono determinanti per ribadire il concetto che il farmacista non è un commerciante ma un sanitario che opera per la salute dei cittadini.
La nostra proposta:
Lavoreremo pertanto, assieme alla Federazione degli Ordini dei Farmacisti, in modo da riconoscere la qualifica di prescrittore al farmacista in farmacia e negli ospedali, in qualità di farmacista di reparto, qualificandone cosi professionalità e competenze e favorendone l’integrazione con le altre professioni sanitarie. Detta mansione richiederà una formazione abilitante post laurea, integrata e rigorosa di cui gli Ordini Professionali dovranno farsi carico.
Faremo in modo che il farmacista entri a pieno titolo nei nuovi scenari di cura come la gestione delle terapie innovative quali ad esempio le terapie digitali (DTx) che in alcuni casi, integreranno o sostituiranno del tutto le terapie tradizionali. Scenari che vedranno il farmacista, professionista sanitario, coinvolto nei sistemi di presa in carico del paziente: azione fondata su un cambiamento culturale, che coinvolge professionisti e operatori a tutti i livelli e dove il farmacista rappresenterà uno dei tasselli fondamentali per la prevenzione e cura delle patologie croniche, quali diagnostica, servizi di screening e assistenza farmaceutica. Tutto ciò sarà possibile solo attraverso la piena attuazione del fascicolo sanitario elettronico e con la ridefinizione delle forme di distribuzione del farmaco nell’ottica delle cure di prossimità.
L’impegno futuro sarà quindi indirizzato al riconoscimento delle nuove mansioni del farmacista, sempre più integrato nel Servizio Sanitario Nazionale, che dovranno viaggiare parallelamente al riconoscimento professionale e remunerativo per cui qualsiasi servizio erogato sarà codificato da un tariffario pubblico regionale al pari di quello delle strutture accreditate.
1) Obstet Gynecol. 2022 May 1;139(5):781-787. doi: 10.1097/AOG.0000000000004752. Epub 2022 Apr 5. Association of Pharmacist Prescription of Contraception With Breaks in Coverage, Maria I Rodriguez 1, Brynna Manibusan, Menolly Kaufman, K John McConnell
2) Int J Clin Pharm,2022 Oct;44(5):1216-1221. doi: 10.1007/s11096-022-01449-w. Epub 2022 Jul 6. Implemen- tation of pharmacist-led deprescribing in collaborative primary care settings Shanna C Trenaman 1 2, Natalie Kennie-Kaulbach 3, Eden d’Entremont-MacVicar 4, Jennifer E Isenor 3 5, Carole Goodine 6, Pamela Jarrett 7 8, Melissa K Andrew 7 9